Comunicato - Riaprire le scuole in presenza e’ doveroso ma servono maggiori garanzie
L’emergenza che il nostro Paese sta fronteggiando da due settimane a seguito della insorgenza del contagio da coronavirus (COVID-19) va affrontata nelle sedi scolastiche con il massimo rigore e la massima disponibilità a risolvere ogni problema che si presenti sotto ogni profilo: didattico, organizzativo, amministrativo, sanitario, contrattuale.
Varato un nuovo DPCM: chiusura delle scuole in 11 comuni, sospensione delle attività didattiche nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e nelle province di Pesaro e Urbino e Savona fino all’8 marzo.
Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido (anche private), e sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi.
In vigore fino al 1^ marzo in tutta l'Emilia-Romagna. Ordinanza del presidente Bonaccini e del ministro Speranza.
Urge un governo nazionale e un forte coordinamento per gestire la crisi in maniera uniforme. No a misure estemporanee che mettono in questione la salute dei lavoratori e il diritto all’istruzione.
Pubblicato il decreto che regolamenta il corso di specializzazione e i requisiti di accesso.
Ad un mese dalla nascita del nuovo ministero la FLC ha sollecitato la convocazione delle organizzazioni sindacali per cominciare ad affrontare i tanti temi aperti.