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COMUNICATO STAMPA
Salari, precarietà e diritti. Riprendere la via maestra anche nei settori della conoscenza.
Bologna, 11 settembre 2023
Iniziano un nuovo anno scolastico e un nuovo anno accademico, la FLC e la CGIL danno avvio ad una intensa campagna di partecipazione democratica e mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro della conoscenza.
Più di 80 assemblee, dal 20 settembre al 31 ottobre, per consultare tutti i lavoratori e le lavoratrici, inscritte e non iscritte sulla nuova ipotesi del CCNL Istruzione e Ricerca siglato in luglio e sulla mobilitazione confederale della CGIL.
Durante la settimana di avvio delle lezioni, inoltre, saremo in giro nei principali mercati cittadini e della provincia di Bologna con una serie di banchetti per riallacciare il filo della partecipazione democratica e della mobilitazione affinché dai lavoratori arrivi a tutti i cittadini. Per diffondere la piattaforma della CGIL verso la manifestazione del prossimo 7 ottobre a Roma e perché i problemi della scuola sono problemi di tutti. Problemi che non riguardano solo chi ci lavora ma che minano alla base la democrazia a la tenuta di alcuni dei diritti costituzionali del paese, dall’istruzione alla sanità e ai mancati investimenti sul pubblico, dai salari alle pensioni e al fisco, dalla precarietà alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Siamo di fronte ad un autunno già caldo per via del cambiamento climatico ma che rischia di esserlo ancora di più se alcuni nodi fondamentali per i lavoratori continuano a restare irrisolti e inascoltati dal Governo.
Abbiamo un problema di salari sempre più bassi, anche nei settori pubblici. Lavoratori che scoprono di essere tra i nuovi poveri del Paese con stipendi al di sotto della soglia di povertà relativa dell’Istat. Salari su cui questo governo ha già fatto intendere di non prevedere risorse nella prossima legge di bilancio, in vista di un nuovo rinnovo contrattuale già aperto all’indomani della recente firma.
Abbiamo un problema, ormai strutturale a livello nazionale, di precarietà dei contratti della scuola. In questi giorni, a Bologna e nella provincia, le lezioni prendono avvio anche grazie ad oltre 2200 docenti precari, di cui circa 1000 (quasi la metà!) sul sostegno. Pregiudicando così la continuità didattica degli alunni più fragili. A questi numeri si aggiungono circa altri 1000 precari tra il personale ATA.
Non ultimo, pensiamo che il problema di fondo sia un premeditato attacco, da parte di questo Governo, a tutto il perimetro pubblico del Paese. Sia attraverso un costante scivolamento verso il privato e il mercato di servizi pubblici fondamentali come la scuola e la sanità, sia attraverso pericolosi provvedimenti normativi come quelli sull’autonomia differenziata. Provvedimenti a cui ci opporremo in tutti modi e in tutte le sedi perché minano l’unità e la coesione sociale del paese, minano la contrattazione collettiva nazionale e perché rendono diritti costituzionali come scuola e sanità dei diritti a pagamento, basati sulla fortuna di nascere ricchi e nel posto giusto.
Di fronte a questo scenario abbiamo necessità di rimettere la scuola, l’istruzione e il Paese sulla via maestra tracciata dalla nostra Costituzione, al centro del dibattito pubblico. Ne va del nostro futuro e della nostra democrazia. Lo faremo ogni giorno, per strada, in piazza e nelle assemblee. In un percorso di mobilitazione in cui non escludiamo nulla, compreso, se necessario, lo sciopero generale.
Gabriele Caforio – Segretario generale FLC CGIL Bologna
Comparto:
- Scuola
- Università
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